PRIVACY E PROTEZIONE DEI DATI: cosa cambierà con le regole europee
Ci siamo ispirati all’ultimo articolo di Gabriele Pagani contenuto nel nuovo numero di Capitale Intellettuale (n. 8, maggio 2017 prossimamente in uscita) dal titolo “2018: l’anno delle opportunità”, per focalizzarci su un argomento alquanto scottante, ossia la protezione della privacy ed il nuovo regolamento europeo che introdurrà importanti novità a cui gli stati membri dovranno adeguarsi entro il 2018.
Gli attacchi hacker sono un triste fenomeno reale non più solo cinematografico! Solo una settimana fa, il 13 maggio, un’epidemia di malware ha messo in ginocchio il sistema informatico di interi ospedali britannici, da lì, il virus si è diffuso alla velocità della luce in ben 99 paesi al mondo. Sono stati bloccati i computer di Telefonica in Spagna, quelli di Portugal Telecom, i computer delle ferrovie tedesche e del colosso di logistica FedEx e il sistema informatico di Renault toccando anche alcune organizzazioni negli Stati Uniti, tanto da essere stato definito da Rich Barger, direttore del centro di ricerca Splunk, uno degli attacchi ransomware più ampi e globali che la comunità virtuale abbia mai visto nella sua storia.
Il virus si è infiltrato con una mail trappola e dopo poco una schermata annunciava che i documenti erano stati bloccati e che, per tornare nella piena disponibilità, occorreva pagare un riscatto in bitcoin che in poche ore è passato da 300 a 600 dollari.
Le tecnologie informatiche oggi muovono il pianeta, ed il loro continuo evolversi, che da un lato assicura sviluppo, innovazione e benessere, dall’altro ci rende sempre più dipendenti al sistema stesso e vulnerabili agli attacchi esterni.
In uno scenario nel quale qualsiasi sistema informativo, di qualsiasi organizzazione, può essere “preso in ostaggio”, la nuova normativa europea definita “Pacchetto protezione dati” arriva proprio nel momento più opportuno.
COSA CAMBIA PER LE IMPRESE.
Le aziende dovranno cambiare non solo dal punto di vista organizzativo ma anche e soprattutto culturale, infatti, come dice Pagani nel suo articolo “…non è più richiesto semplicemente di assolvere ai requisiti stabiliti dalle norme, ma di definire un piano di “Risk Assessment” polisettoriale che studi strategie di gestione e identificazione dei rischi, stimandone conseguenze e gravità.”
Il regolamento mira finalmente ad armonizzare all’interno dell’Unione Europea gli obblighi di compliance nei confronti di tutti gli operatori che trattano dati personali. Un’unica disciplina agevolerà l’esercizio del business di un’impresa che non si troverà più a dover fronteggiare quell’incertezza giuridica derivante da normative diverse per ogni Stato e i costi e la burocrazia ad esse connesse. Anche la particolare attenzione che viene data alle piccole e medie imprese, esonerandole da alcuni obblighi, deve essere guardata con nota di merito in quanto faciliterà notevolmente il loro ingresso e affermazione sul mercato.
PERCORSO PRIVACY E RISERVATEZZA DATI
Nel suo articolo l’Ing. Pagani illustra punto per punto tutti gli adempimenti a cui le imprese dovranno attenersi verso la Business Continuity e come questa nuova normativa sarà un’opportunità per i manager di conoscere e migliorare i processi aziendali ed organizzativi delle loro imprese.
AAC Consulting proprio in collaborazione con l’Ing. Pagani ha già predisposto un “Pacchetto europeo protezione dati”, con informazioni, consulenza e alta formazione, per assistere le imprese verso l’adeguamento al regolamento UE.
Ulteriori dettagli verranno comunicati attraverso il sito aziendale nelle prossime settimane.
Visita il sito della rivista: www.capitale-intellettuale.it
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