Una nuova cultura aziendale, la lean philosophy

DALLA PRODUZIONE DI MASSA AL CONCETTO DEL “JUST IN TIME”

L’articolo che l’Ing. Giuliano Ghillani ha scritto per Capitale Intellettuale dal titolo “Lean una nuova cultura fra convinzione e tempo opportuno”, (Anno VI n.2 pag.12) mi ha riportato alla mente due immagini emblematiche; le migliaia di automobili parcheggiate l’una di fianco all’altra e prodotte in serie da Ford secondo il concetto Tayloriano della produzione di massa, e, gli origami giapponesi, piccoli capolavori di carta costruiti con pochi tipi di piegature che, combinate in modi diversi, danno origine ad oggetti anche estremamente complessi. La saggezza giapponese non potrebbe essere descritta in modo migliore.

IL MIRACOLO NIPPONICO 

produzione in massa automobili Ford cultura fordista
cars mass production

 

Eppure sino agli anni 50 i prodotti giapponesi erano considerati grezzi e di scarsa qualità. Furono proprio alcuni guru statunitensi a recarsi in Giappone ed introdurre per la prima volta il controllo di qualità nel sistema produttivo giapponese.

 

 

 

Nel giro di pochi decenni il Giappone fu capace di implementare il concetto di qualità totale a tutto il suo sistema produttivo e i suoi prodotti si fecero apprezzare nel mondo proprio per l’alto standard qualitativo  ed il prezzo competitivo. S’introdusse per la prima volta il concetto di Kaizen,  KAI (cambiamento, miglioramento) ZEN (buono, migliore), ossia il concetto di cambiare in meglio e migliorare continuamente.

 

origami che rappresenta un cigno,cultura giapponese
japanese Origami

 

 

Il kaizen è alla base del sistema organizzativo diffuso da Toyota del “Just in time“, ossia del produrre solo il necessario e in maniera flessibile e della versione americana internazionalmente tradotta in lean organization.

L’ Ing. Ghillani nel suo articolo si chiede, e ce lo chiediamo anche noi, perché nonostante il concetto lean sia così vantaggioso in termini di riduzione dei tempi di produzione e degli sprechi, molte aziende italiane ancora tentennino nell’adottare questo sistema ?

Il motivo si trova come sempre nella testa dell’imprenditore che, come massimo responsabile della propria azienda, deve sposare sino in fondo il concetto di lean ed applicarlo in maniera profonda e decisa.

I timidi tentativi di applicazione del sistema lean in maniera superficiale o poco convita, sono definiti da Ghillani  trabocchetti che auto giustificano l’insuccesso del risultato e che possono addirittura scatenare un processo di rassegnazione dovuto all’incapacità di prendere decisioni a lungo termine.

LA CONVINZIONE NELL’ADOTTARE IL SISTEMA LEAN PREMIA 

Eppure conclude Giuliano nel suo articolo sono molti, per fortuna, gli esempi di aziende che, con successo e determinazione hanno tratto il meglio dall’adozione del concetto di lean management, superando i lunghi periodi di crisi e ripartendo alla grande appena si sono verificate le condizioni, pensiamo ad esempio a Luxottica, Ducati e Lamborghini.

Bisogna quindi superare pregiudizi e false convinzioni che portano gli imprenditori italiani a pensare come questi  concetti non siano adottabili dalla nostra cultura industriale o che siano adatti solo a grandi gruppi industriali.

Il Dott. Ghillani riporta esempi di lean organization da lui personalmente gestiti in cui alla fine del processo tutti i responsabili d’azienda esprimevano lo stesso pensiero “perchè non lo abbiamo fatto prima!”

Quindi imprenditori di tutta Italia, abbiate il coraggio di osare e credere nelle vostre aziende, facendole crescere e diventando veri comandanti d’impresa con visioni a lungo termine e propensione al miglioramento continuo.